16 settembre 2021

Chi è il più grande? - 19/09/2021 - XXV Domenica tempo ordinario


 

Gesù nel Vangelo di domenica scorsa invitava ognuno a prendere la sua croce. Adesso aggiunge che alla croce è annessa anche la sua scala di valori e che questa comporta un capovolgimento radicale delle posizioni e della precedenze stabilite 'dal mondo'.
E questo capovolgimento è indicato dalla netta antitesi usata da Gesù: primo-ultimo. L'esempio più immediato gli apostoli ce l'hanno davanti agli occhi, è Gesù. Lui, il primo, è proprio anche il primo a farsi ultimo e servo.

Qui Marco è differente da Matteo, il quale dava l'esempio del bambino come necessità di farsi piccoli. Invece Marco insiste sull'accoglienza da dare al bambino. Dobbiamo rifarci alla mentalità ebraica, per cui è vero che i figli erano considerati un dono di Dio, ma poi non avevano nessun diritto, e venivano considerati più per il loro numero che per la loro persona.
Quindi Gesù, col bambino, indica tutte le realtà insignificanti agli occhi degli uomini, tutto ciò che non ha importanza, che non conta, che non è degno di attenzione, che si trova in condizione di inferiorità. Gesù si identifica con chi è irrilevante, debole, indifeso, bisognoso di assistenza, di tutto.

Ma che rapporto c'è tra l'accoglienza del bambino e il la discussione degli apostoli su chi avesse la precedenza, su chi fosse più grande? Come tante volte, Gesù non dà una risposta diretta, ma sposta il problema su di un altro piano. Parla delle precedenze capovolgendo i termini del problema.
La precedenza, il primo posto non riguarda la propria persona, riguarda gli altri. Si tratta di avere chiarezza non su quale sia il mio valore e il mio posto, ma su chi deve avere il primo posto nella mia attenzione. Siamo chiamati ad onorare ed amare i grandi secondo Dio, cioè coloro che sono piccoli, ultimi, e nei quali Lui si identifica.

Siamo chiamati a farci avanti, ma non per prendere i primi posti e gli onori più alti, ma per accogliere coloro di cui nessuno si interessa, coloro che il mondo rifiuta, calpesta, respinge.
È solo accogliendo queste persone che possiamo realmente accogliere Gesù, e accogliendo Gesù accogliamo anche il Padre che ce lo ha donato.


(Sap 2,12.17-20; Sal 53; Giac 3,16-4,3; Mc 9,30-37)


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