24 marzo 2022

Un padre che macina chilometri - 27/3/2022 - IV Domenica di Quaresima

Parabole del Padre Misericordioso
Portale cattedrale di Santo Domingo De La Calzada - Spagna
(p. M. Rupnik s.j.)



Un paio di cose mi colpiscono in questo padre, protagonista della famosissima parabola del "Padre misericordioso" (che qualcuno dice riassuma tutti i Vangeli).

Innanzi tutto il silenzio. Di fronte al figlio minore che pretende, lui non dice una parola. Ma non è un silenzio dell'indifferenza, è il silenzio dell'amore. Il padre rispetta la libertà del figlio, perché senza libertà non ci può essere amore. Quando Dio ha creato l'uomo ha accettato questo rischio perché brama il nostro amore. Noi siamo il rischio di Dio (Cornelio Fabro).
Il padre non si arrabbia: soffre. Ma sa che non può sostituirsi alla scelta del figlio. La vera paternità è discrezione, è accettare il rischio della libertà. Il padre non aiuta il figlio scegliendo per lui, dirigendo le sue scelte e la sua vita. "Il padre può aiutare il figlio solo essendo un modello" (Arturo Paoli), non imponendosi.

Un'altra cosa che colpisce sono gli innumerevoli passi che il padre fa. Quante volte sarà andato alla finestra per scrutare l'orizzonte sperando di vedere il figlio che torna! Pochi giorni fa sono andato in aeroporto a prendere mio figlio che tornava a trovarci: avrò fatto chilometri camminando su e giù davanti agli arrivi in attesa dell'aereo! Penso che l'attesa di questo padre sia stata molto più fremente della mia, perché io avevo la certezza dell'arrivo, lui solo la speranza.
E quando finalmente da lontano lo vede, il passo si fa corsa, la sofferenza si fa abbraccio, l'ansia si fa urlo di gioia, festa.

Ma il padre non ha ancora finito di camminare, di dover uscire dalla casa. Per un figlio che aveva lasciato in malo modo la casa e che è ritornato, c'è l'altro che era rimasto ma che adesso non vuole rientrare.
Mentre il primo figlio pensava di dover pregare il padre per essere accolto, col secondo è il padre che deve uscire per pregarlo di prendere parte alla sua gioia.

Questo padre deve camminare prima per convincere il lontano che sta tornando che adesso deve entrare in casa con la testa alta, come un perdonato e non come un penitente, come un figlio e non come un servo. L'unica penitenza che padre gli dà è una festa con cibi abbondanti, musica e danze.
E poi deve camminare per tentare di 'convertire' il figlio fedele che rifiuta di entrare perché è convinto di essere "dentro". Alla gratuità dell'amore del padre, questo figlio preferisce la squallida burocrazia della virtù apparente.

La conversione più difficile è proprio quella dei "buoni".


(Gs 5,9-12; Sal 33; 2Cor 5,17-21; Lc 15,1-3.11-32)


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