17 novembre 2022

Il Regno di Dio avanza per accoglienze - 20/11/2022 - XXXIV Domenica tempo ordinario - Solennità di Cristo Re

Il buon ladrone



Nonostante la recente morte della regina Elisabetta II abbia colpito tutto il mondo, la nostra mentalità fa fatica ad afferrare il concetto di re e di regno. Sono istituzioni che ci sono sempre più estranee.
Invece il punto centrale della predicazione di Gesù è proprio quello di "Regno di Dio".
Ma il Regno di Dio non è un luogo o una situazione o un gruppo di persone. Invece è il fatto che Dio regna e che le potenze che gli sono nemiche (il peccato, la morte, satana) sono vinte. È un regno spirituale.
E anche se sarà pienamente realizzato nel futuro, quando Dio sarà tutto in tutte le cose (cfr. 1Cor 15, 28), è già presente nella persona di Gesù, nella sua predicazione e nelle sua azioni.
E la cittadinanza di questo regno non si ottiene per diritto di nascita, ma viene solo dalla risposta personale, dalla conversione.
Infine, è un regno in cui, se ci saranno dei privilegiati, saranno i 'non aventi diritto': i piccoli, i deboli, i poveri, gli stranieri, tutti quelli che per la società non contano.

Proprio per sottolineare questo significato, quando Gesù si proclama Re in modo solenne, lo fa quando è inerme tradito, passato di mano in mano come un oggetto. Lo fa quando viene dileggiato, sputacchiato, schiaffeggiato, trattato come un re da burla, oggetto di divertimento per la gente e i soldati.

In questo contesto colpisce molto che gli unici due che vedono la realtà regale e divina di Gesù siano un centurione romano (cfr. Lc 23, 47) e un delinquente confesso (che rimane l'unico santo canonizzato direttamente da Gesù).

Quest'ultimo, dà una grande definizione di Dio: "è condannato alla stessa nostra pena". Dio è dentro la nostra sofferenza. Dio viene crocifisso in tutti i crocifissi della storia. Dio entra nella morte perché là entra ogni suo figlio.
Dio ci mostra che il primo dovere di chi ama è di essere insieme con l'amato.

«egli invece non ha fatto nulla di male» Dio non fa il male, a nessuno, mai. Dio fa esclusivamente bene. 'Dio non può che amare' (fr. Roger).

«ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». E Gesù fa di più, lo porta con sé. Come il pastore con la pecorella smarrita, se lo carica in spalla e lo porta a casa: "sarai con me". Mentre tutto il nostro mondo ragiona per esclusioni, per separazioni, per respingimenti alle frontiere, il Regno di Dio avanza per inclusioni, per accoglienze, per abbracci.
- Ricordati di me, prega il peccatore, sarai con me, risponde l'amore.
- Ricordati di me, prega la paura, sarai con me per sempre, risponde l'amore.
Non sarà solo ricordo, ma sarà soprattutto abbraccio che avvolge per sempre, che porta al cuore e nel cuore l'amato per l'eternità.


(2Sam 5,1-3; Sal 121; Col 1,12-20; Lc 23,35-43)


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