E così inizia di nuovo l'Avvento.
Cerchiamo però di prestare attenzione a questo 'di nuovo'. Facciamo che non sia il solito inizio, ma realmente un 'nuovo' inizio. Nuovo proprio nel senso di vedere ogni giorno come un'altra possibilità, vedere la persona che magari da anni di sta vicina (coniuge, figlio/a, collega, amico/a ecc. ecc.) come una persona nuova. Ripartire dal passato per vivere il presente aperti ad un futuro da costruire insieme.
"Non dobbiamo arrestarci nella nostra esplorazione.
E il terminare del nostro esplorare
sarà arrivare là donde siamo partiti.
E conoscere il luogo per la prima volta"
(T. S. Eliot: Quattro quartetti - Little Gidding, V)
E il terminare del nostro esplorare
sarà arrivare là donde siamo partiti.
E conoscere il luogo per la prima volta"
(T. S. Eliot: Quattro quartetti - Little Gidding, V)
Ma veniamo alle letture di oggi.
Penso che la chiave di lettura stia in due forme verbali: “vegliate” e “state pronti”. Vegliare e stare pronti perché, come ci dice il Vangelo, non sappiamo né il giorno né l'ora in cui il Signore verrà. Ma ci sarebbe da aggiungere che, come per Maria («Come avverrà questo?» Lc 1, 34), non sappiamo neanche il come tutto ciò avverrà.
Tempo fa con mia moglie si parlava del nostro matrimonio, di come ci fossimo preparati, di quali aspettative e quali sogni avessimo quel giorno, e di come poi, nel corso degli anni, fossero andate le cose: certamente in modo diverso ma soprattutto inaspettato. Ma d'altra parte anche Maria e Giuseppe avevano sperato nella nascita di figli, ma certamente il modo, le circostanze in cui ciò è avvenuto sono state molto diverse da come le avevano immaginate.
Attendere non significa sapere tutto in anticipo. Vegliare non vuol dire neutralizzare la sorpresa.
Quando si ha a che fare con Dio bisogna sempre essere aperti alla sorpresa. Oserei dire che se Dio non ci sorprende, allora non è dio ma soltanto una nostra idea, un idolo che ci siamo costruiti.
Perché Dio è spesso misterioso («i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le mie vie non sono le vostre vie» Is 55,8), mai totalmente immaginabile, a volte anche bizzarro, mai totalmente spiegabile o comprensibile. Dobbiamo ricordaci che ogni volta che diamo una definizione di Dio, dovremmo aggiungere alla fine "... ma non solo!"
Dobbiamo essere aperti alla sorpresa per non fare come i farisei, che erano convinti di sapere tutto di Dio, ma che non lo seppero riconoscere quando venne in mezzo a loro. E anzi, arrivarono a condannare a morte Dio convinti di fare la volontà di Dio.
Ma soprattutto dobbiamo essere aperti alla sorpresa per poterlo riconoscere quando ci viene a trovare ogni giorno della nostra vita, quando cammina nelle nostre strade, quando si fa presente sotto l'aspetto più inaspettato e impensabile.
(Is 2,1-5; Sal 121; Rm 13,11-14; Mt 24,37-44)
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