Nelle letture di oggi risuonano due voci profetiche molto diverse. Isaia, nella prima lettura, evoca un'armonia del creato completamente riconciliato, di lupo che si accompagna all'agnello. Giovanni il battista, nel Vangelo, invece annuncia di fuoco e di scure.
Giovanni parla di un mondo da costruire.
Isaia di un dono immeritato, più bello anche del sogno più ardito.
Entrambe queste voci risuonano dentro di noi. Viviamo di tutte e due, perché viviamo di opere e di Grazia del Signore, di dramma e di poesia.
Con le parole forti di fuoco e di scure, Giovanni non vuole seminare paura. Sa benissimo che non è la paura che ci libera dal male, non è la paura che farà del leone un mangiatore di paglia (Is 11, 7), non è la paura che farà convivere il lupo e l'agnello.
È un'altra la forza che cambia le persone: è la forza dell'amore. È la forza dell'amore divino che viene in noi. È Dio che viene in noi, entra e ci cresce dentro facendoci crescere anche fuori.
È questo l'annuncio al centro del Vangelo di oggi: «il regno dei cieli è vicino!», cioè Dio è vicino.
Il tempo dell'Avvento è l'annuncio che Dio è vicino. Vicino a tutti come un abbraccio che accoglie in pace e in armonia tutto e tutti, il lupo e l'agnello, il bambino e la vipera, l'uomo e la donna, l'arabo e l'ebreo, il mussulmano e il cristiano, il bianco e il nero.
Questo è il sogno di Dio. E questo sogno ci chiama. Siamo chiamati dal futuro.
Ma c'è anche un altro elemento che è decisivo: «Convertitevi»
Convertirsi è lasciare entrare un pezzetto di Cristo in me, lasciarsi scaldare dal fuoco del suo amore. Fuoco che mi scalda e mi ammorbidisce, che mi plasma sempre più a "immagine e somiglianza" (cfr. Gen 1, 26) di Dio.
Ma cosa significa 'convertirsi'? Nella Bibbia il concetto di peccato è strettamente legato al concetto di 'mancare il bersaglio', di smarrirsi lungo la strada.
Convertirsi non significa perdere tempo in rimorsi o in sensi di colpa, con gli occhi e il pensiero fissi sul passato, ma andare avanti cambiando strada, cambiando pensieri, cambiando azioni.
"Convertiti!" non è un ordine. È un'opportunità. Cambio strada perché nella nuova strada il cielo è più azzurro, ci sono alberi che mi danno più ombra nella calura, ci sono più fratelli che gioiscono con me e per me, che non ridono di me ma con me, che mi soccorrono nelle difficoltà, mi allungano una mano e mi aiutano a rialzarmi quando inciampo e cado.
La poetessa Alda Merini scrisse:
La fede è una mano
che ti prende le viscere,
la fede è una mano
che ti fa partorire
che ti prende le viscere,
la fede è una mano
che ti fa partorire
La fede, la conversione ti fa partorire frutti buoni!
Quando accogli Dio che ti si avvicina, la tua vita si trasforma e diventa feconda.
(Is 11,1-10; Sal 71; Rm 15,4-9; Mt 3,1-12)
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