Maria col Bambino Villaggio del Pescatore (TS) (foto J.C.) |
Sono andati «senza indugio» a vedere quel Dio che avevano sempre pensato alto sopra le loro teste. E l'hanno incontrato nella scomodità di una grotta. Hanno dovuto chinarsi, guardare non nell'alto dei cieli ma nel basso della terra, per poterlo vedere. Deposto in una mangiatoia, immagine che già ci parla di pane donato per la nostra vita.
Hanno scoperto l'immensità nella piccolezza. L'onnipotenza nella debolezza.
E la gioia di questa scoperta l'hanno voluta subito condividere con parole semplici: «riferirono ciò che del bambino era stato detto loro». Le semplici parole che erano custodite nel cuore di una Donna.
I Vangeli non riportano nessun dialogo tra Giuseppe, Maria e Gesù. Non ci sono tracce di colloqui fra i tre. È una comunicazione fatta di sguardi, di gesti, di pensieri. Di cuori che parlano il linguaggio dell'amore, quello che parla al di là delle parole, più delle parole.
Di fronte al mistero di questo Bambino, i pastori non ce la fanno a trattenere lo stupore, Maria non ce la fa a dire parola. L'annuncio detto ai quattro venti dagli umili, la riservatezza della madre. Nessuno può sapere ciò che produce Cristo quando lo s'incontra.
«Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò» (prima lettura)
«Gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima che fosse concepito nel grembo»
Questa è anche la giornata della Benedizione. Il nuovo anno inizia con la benedizione di Dio che si fa uomo, e con l'esortazione da parte di Dio a benedire.
È stupenda, sempre nella prima lettura, l'esortazione di Dio: "voi benedirete". Che lo meritino o no, che ne siano degni o no, voi li benedirete. Dio viene a noi benedicendo, non proclamando dogmi o impartendo divieti. La sua benedizione è energia, forza, ricchezza di vita che scende su di noi, ci avvolge, ci alimenta. Dio chiede anche a noi di benedire uomini e storie, l'azzurro del cielo e il passare degli anni, il cuore dell'uomo e il volto di Dio. È il compito per l'anno che inizia oggi: benedire i fratelli!
Se non impara a benedire, l'essere umano non potrà mai essere felice.
«Il Signore faccia risplendere per te il suo volto» (prima lettura)
La benedizione, data e ricevuta, ci faccia scoprire, nell'anno che viene, un Dio luminoso, un Dio solare, il cui più vero tabernacolo è la luminosità di un volto che emana bontà, generosità, bellezza, pace. Un Dio dalle grandi braccia e dal cuore di luce.
(Nm 6,22-27; Sal 66; Gal 4,4-7; Lc 2,16-21)
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