05 gennaio 2023

Dio scende in mezzo a noi per riaprire una strada verso di Lui - 8/1/2023 - Battesimo del Signore

Battesimo di Gesù
Chiesa Madonna Stella del Mattino della Libertà - Katowice (Polonia)
(mosaico - Centro Aletti)



Gesù è venuto nel mondo, e poi per trent'anni l'ha accolto così come l'aveva trovato. Non ha fatto niente di straordinario. Ha vissuto accontentandosi delle cose ordinarie, del quotidiano della povera gente che vive del proprio lavoro, delle gioie e delle preoccupazioni comuni a tutti gli esseri umani. "Gesù ha fatto per trent'anni una povera giornata, ma era certo che sarebbe venuto il giorno. E si è mantenuto libero per quel giorno" (d. Primo Mazzolari).
Eppure questi trent'anni sono ugualmente salvifici come i tre anni che iniziano col Vangelo di oggi.
Sono importanti perché ci dicono che il grosso della salvezza sta nel vivere il nostro tran-tran quotidiano. È proprio riuscendo a santificare il nostro quotidiano spicciolo (e farci santificare da esso), vivendo nel nascondimento della banalità giornaliera, che possiamo arrivare alla felicità piena della salvezza.

A trent'anni Gesù prende il mantello, calza i sandali, lascia la Galilea e si mette in fila con i peccatori. Vuole che fin dall'inizio sia chiaro che Lui il mondo lo vuole salvare dal basso, dalla parte dei falliti.
Fin dal primo momento vuole che sia chiaro che non è venuto per i puri, per i giusti, ma per chi si sente impuro, indegno, sbagliato.
I sacerdoti, i dottori della legge dicevano che solo se si è puri ci si può presentare davanti al Signore. Gesù invece dice se ti ritieni bisognoso di purificazione, se ti senti indegno, allora è Dio stesso che viene da te, che si mette a camminare al tuo fianco, che ti accompagna, che si fa purificare insieme a te.
Sono le nuove beatitudini:
Beato chi è scontento, non di ciò che ha o non ha, ma di ciò che è o non è.
Beato chi non perde tempo a criticare gli altri, ma è attento a criticare sé stesso.
Beato chi si mette in discussione.
Beato chi ammette di aver sbagliato.
Il poeta Paul Claudel diceva: "Il Signore ha preso l'abbonamento con le tue infermità per guarirle".
È Dio stesso in persona che scende tra di noi per riaprire una strada verso di Lui, per dirci: "Ecco, sono disposto a fare nuove tutte le storie, anche la tua. Se vuoi!".

Poi ci sarà la Voce dal cielo a confermare l'azione di Gesù. Ci sarà lo Spirito a scendere, come trent'anni prima sulla Vergine, perché capissimo che è una cosa seria, che l'amore è totalmente affidabile. La Voce e lo Spirito ci dicono che c'è un amore in circolo. Ci dicono che Dio ci ama alla follia, in modo come sempre esagerato: "In te ho posto il mio compiacimento". Che è come dire: "Mi piaci da morire" (e morirà realmente per noi!). A ogni uomo, risciacquato dalla vergogna di aver smarrito la strada, Dio ridona un anticipo di salvezza.

E nei deserti della vita, quando la disperazione di non sentirsi amati da nessuno, di non essere degni d'amore, starà per impossessarsi del nostro animo, quelle manciate d'acqua che abbiamo ricevuto nel battesimo ci sussurreranno all'orecchio e al cuore le parole che Dio ci ha detto quel giorno: "Sei mio. Mi appartieni, io ti appartengo. Mi piaci: sei il mio piacere più grande".


(Is 42,1-4.6-7; Sal 28; At 10,34-38; Mt 3,13-17)


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