A Natale Dio viene a noi come un bambino. Nasce come un bimbo debole e indifeso dal grembo di una donna. Dio si è affidato alle cure a all'aiuto di un padre e di una madre. Da queste persone sperimenterà amore, dedizione, tenerezza. In questo clima crescerà.
Noi possiamo avvicinarci a Dio solamente come una madre si avvicina al suo bambino: con prudenza e tenerezza, con attenzione e amore. Non possiamo agguantare Dio, stringerlo tra le mani per averlo in nostro possesso. Ad un bambino non ci si può avvicinare in modo violento e improvviso, ma solo con calma. Non si può parlare a Dio con parole forti, ma solo con delicatezza e a bassa voce come ad un bambino. Ad un bambino non si fanno discorsi difficili, ha bisogno solo di parole che vengano dal cuore. Così incontreremo Dio solamente se gli apriremo il nostro cuore.
Dio viene nel mondo come un bambino perché vuole liberarci dalla nostra mania di grandezza, dalla nostra mania di essere forti e indipendenti. Qualche anno più tardi sarà Gesù stesso, ormai cresciuto, ad esortarci a divenire come bambini per poter entrare nel suo regno. Perché i bambini sono capaci di meraviglia, sono aperti al nuovo, vogliono imparare. Non solo si abbandonano agli altri, vi si affidano. Sanno vivere totalmente l'attimo presente, basta guardarli quando giocano. Si avvicinano alle persone a cuore aperto, senza secondi fini, senza pregiudizi.
I bambini sono una nuova vita, un nuovo inizio. A Natale Dio pone un nuovo inizio. Lo pone nel mondo e nel nostro cuore. Non siamo più ancorati alle ferite del nostro passato, ai nostri piccoli fallimenti, ai nostri sogni infranti. Possiamo riprendere a sognare. Possiamo ancora ricominciare dall'inizio.
In una predica natalizia il papa Leone Magno disse: "Oggi posso iniziare di nuovo, perché Dio è nato in me come bambino". Come diceva il titolo di una trasmissione televisiva della mia infanzia, "non è mai troppo tardi". Non è mai troppo tardi per iniziare. Il Natale vuole incoraggiarci a scuotere il peso del passato e, consolati dal bambino divino in noi, ad osare un nuovo inizio.
Il mio augurio per il vostro Natale è che vi ricordiate che dentro di voi è nato Dio, che c'è qualcosa di divino nel vostro cuore. E vi auguro che ve lo ricordiate sempre, anche in mezzo al freddo e all'estraneità di questo mondo.
(Messa della notte: Is 9,1-6; Sal 95; Tt 2,11-14; Lc 2,1-14)
(Messa del giorno;: Is 52,7-10; Sal 97; Eb 1,1-6; Gv 1,1-18)
(Messa del giorno;: Is 52,7-10; Sal 97; Eb 1,1-6; Gv 1,1-18)
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