11 luglio 2024

Testimoni di un Dio che è comunione - 14/7/2024 - XV Domenica Tempo Ordinario

li mandò a due a due



Una prima cosa mi colpisce, e riguarda l'equipaggiamento degli inviati. Rispetto a Luca e Matteo, Marco si dimostra meno rigoroso, concedendo il bastone e i sandali. Ma questo elenco non è un manuale del missionario, un elenco di cosa si può avere e cosa invece non è concesso. Le singole prescrizioni sono così poco importanti che i tre vangeli sinottici riportano elenchi diversi e contraddittori.
Cristo non si addentra nella casistica della povertà, ma vuole sottolineare la necessità della leggerezza, della libertà, della disponibilità. Gli inviati non devono cercare altri 'appoggi' ad di fuori del comando di Gesù.
La forza, la potenza, la sicurezza non sta nell'equipaggiamento, ma nel messaggio affidato. La potenza è nel Vangelo, non nei mezzi utilizzati. "Il vangelo non ha bisogno di aiuti. Ha bisogno di ... Vangelo" (d. Alessandro Pronzato).

«prese a mandarli a due a due» A due a due perché il due non è semplicemente la somma di uno più uno, è l'inizio del noi, la prima cellula della comunità.
Il primo e più importante messaggio è che si è portatori di fratellanza, di unità. Nella comunione dovranno essere testimoni di un Dio che è Comunione. La prima, e spesso più difficile, conversione è proprio questa: passare dal pensare a me stesso, al pensare al noi; smettere di  pensare usando la prima persona singolare e iniziare a pensare usando la prima persona plurale.

«Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì» La meta è questa: la casa. Casa, dove la vita è più vera, dove si è felici, dove ci si scalda il cuore, dove si condividono il pane, le gioie e i dolori. Il Vangelo acquista pieno significato nella casa, nel luogo dove può parlare e guarire nei giorni di festa e in quelli delle lacrime.

«Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene» Gesù ci prepara anche all'insuccesso e al coraggio di non arrendersi. Al rifiuto non bisogna opporre risentimento, soprattutto non si deve assolutamente impugnare il bastone che ci era stato concesso per sostenerci e utilizzarlo per menare colpi. Al rifiuto si risponde con solo un po' di polvere scossa dai sandali.
Non ci deve deprimere il rifiuto, il non essere accolti e ascoltati. C'è sempre un altro villaggio, un'altra casa un po' più avanti, un altro cuore che aspetta solo di essere toccato.

I Dodici vanno, piccoli tra i piccoli; sulla strada che è libera, che è di tutti; profeti del sogno di Dio: un mondo totalmente guarito dalle malattie e dall'egoismo, un mondo in cui si pensa secondo un 'noi' che abbraccia tutto il creato. "Un mondo dove buongiorno voglia davvero dire buongiorno" (cit. da 'Miracolo a Milano' regia Vittorio De Sica)




Noi non arriveremo alla meta
a uno a uno,
ma a due a due.
Se noi ci ameremo
a due a due,
noi ci ameremo tutti.
E i figli rideranno
della leggenda nera
dove un uomo piangeva
in solitudine

Paul Éluard



Letture:
Amos 7,12-15
Salmo 84
Efesini 1,3-14
Marco 6,7-13


Nessun commento:

Posta un commento

È buona cosa firmare sempre i propri messaggi. I commenti anonimi vengono accettati, ma preferirei sapere con chi parlo.