La Bibbia inizia con Dio che scende nel giardino dell'Eden per cercare Adamo (Gen 3), poco dopo sente il sangue di Abele che grida (Gen 4), più avanti sente il grido del suo popolo schiavo in Egitto e lo libera (Es 3). Tutto l'Antico Testamento è una serie di interventi di Dio che sente i lamenti e le preghiere dei suoi figli, fino ad arrivare all'Incarnazione: Dio, commosso dalla miseria umana, decide di farsi uomo in modo da essere il più vicino possibile a chi soffre, a chi è perseguitato, a chi è escluso.
Tanta è la sua sete dell'uomo che alla fine della Bibbia, l'Apocalisse dice «Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me.» (Ap. 3, 20)
È per questo che faccio fatica a vedere nel brano del Vangelo di oggi, un Dio che dorme, disinteressato a noi, mentre l'uomo deve buttarlo giù dal letto a forza di preghiere.
Mi viene il dubbio che forse lo scocciatore che viene a svegliare non sono io, ma è Lui. E il dormiente non è lui, ma sono io.
Un antico inno liturgico diceva. «Svegliati, o tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà» (Ef 5, 14).
Non è Dio che deve essere svegliato dalle nostre preghiere, ma siamo noi che dobbiamo pregare per essere svegliati, per essere illuminati da Cristo che viene a visitarci con «un sole che sorge» (Lc 1, 78).
Troppo spesso ci lasciamo sfiorare dalle situazioni e dalle persone senza partecipare, senza neanche cercare di entrare in rapporto, in comunione.
La preghiera ci sveglia, ci aiuta ad avere attenzione agli altri, ad essere presenti nella loro vita. La preghiera più forte che il Signore può sentire è il "Si". E il 'si' fondamentale per tutta l'umanità è quello detto da una fanciulla di Nazareth, che si è messa immediatamente in viaggio per essere vicina e aiutare chi ne aveva bisogno.
«chiedete e vi sarà dato»
Siamo sinceri, questa frase ci sembra più uno slogan pubblicitario che una realtà.
Però la certezza dell'esaudimento si colloca su di un altro piano. Con la preghiera sappiamo che Dio ci ha ascoltato, ha preso atto dei nostri desideri. E Dio interviene sempre, anche se non sempre come e quando vorremmo noi.
Noi vorremmo che Lui facesse sparire gli ostacoli, i guai che ci assillano, i dispiaceri che ci fanno soffrire.
Ma Lui, il più delle volte, sembra che lasci le cose come stanno. Però Lui si mette in strada con noi, condividendo gli stessi ostacoli, gli stessi fastidi. Col suo silenzio ci dice: "vieni, dai, camminiamo insieme e vedrai...".
Tutto sembra lo stesso, sei tu che sei cambiato. E sei cambiato perché hai pregato. La tua forza non è più solo la tua, hai ricevuto un supplemento di forza e di capacità.
Con la preghiera non ottieni delle cose, ma ottieni qualcosa di più prezioso: la compagnia del Signore.
"Nella preghiera non si ottiene uno sconto sul prezzo del biglietto. Si ottiene un Compagno di viaggio" (Alessandro Pronzato)
Letture:
Genesi 18,20-32
Salmo 137
Colossesi 2,12-14
Luca 11,1-13
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 11,1-13)
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
"Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione"».
Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: "Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli"; e se quello dall'interno gli risponde: "Non m'importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani", vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
"Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione"».
Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: "Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli"; e se quello dall'interno gli risponde: "Non m'importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani", vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

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