03 luglio 2025

Dove noi vediamo deserti, Dio vede possibilità - 6/7/2025 - XIV Domenica tempo ordinario

 
... li inviò a due a due ...

 
Brano molto semplice, ma molto ricco quello di oggi.
Innanzi tutto il numero degli inviati. Secondo la tradizione giudaica il numero dei popoli sparsi sulla terra era di 72. Il fatto che Gesù mandi proprio settantadue persone indica che il suo messaggio è rivolto non solo al popolo ebraico, ma a tutti gli esseri umani, nessuno escluso. Nessuno deve sentirsi messo da parte, la 'notizia che dona gioia' è rivolta proprio a tutti i popoli e a tutte le persone.
 
Li manda senza nulla di superfluo, anzi senza nemmeno le cose più utili. Solo un bastone ad alleviare la stanchezza e un amico a sorreggere il cuore. Senza cose perché l'unica preoccupazione dell'annunciatore è di essere infinitamente piccolo. Solo così il suo annuncio sarà infinitamente grande.
L'apostolo appare come un sovversivo per il semplice fatto che riprende la condizione umana alla radice, quella luminosa radice che è prima del pane, del denaro, della tunica, quella radice che è essere l'immagine di Dio.
Gesù manda i discepoli non a lamentarsi, come facciamo noi, di un mondo lontano da Dio, ma ad annunciare un capovolgimento: il Regno di Dio è vicino, Dio è vicino, vicino alla tua casa, alle tue cose. Non è mai stato così vicino! La buona notizia è che non sei più solo. Nella gioia come nel dolore, nella vita quotidiana, nei piccoli gesti di ogni giorno non sei da solo. Dio ti è sempre vicino, e anche se lungo il cammino inciampi e cadi, Dio non ti abbandona, ma ti tende la mano per aiutarti a rialzarti, si siede al tuo fianco per lasciarti riposare.
Nella comunione dovranno essere testimoni di un Dio che è Comunione.
 
«Vi mando come agnelli in mezzo a lupi». Non sarà una passeggiata, vanno in mezzo al pericolo, in mezzo al male. Ma non deve essere neanche una crociata. L'unica arma sarà l'amore. Il male non si vince con le armi, il male lo si vince solo col bene.
"Finché siamo agnelli, noi viviamo. Se diventiamo lupi veniamo vinti. Perché ci mancherebbe l'aiuto del Pastore, il quale pasce agnelli, non lupi" (s. Giovanni Crisostomo). Usare la violenza, la forza, l'imposizione e la prevaricazione contro il male ci condanna alla sconfitta.
 
La missione ha luogo nelle case, nel quotidiano della vita di ognuno. Ed è nelle piccole cose di ogni giorno che sono inviati innanzi tutto a portare la pace: «In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!"» Portano la pace in due perché la pace non si fa da soli. Si inizia in due in attesa di molti, aperti a quante più persone possibile. Dove noi vediamo deserti, Dio vede possibilità.
E la pace porta anche la guarigione: «guarite i malati che vi si trovano». Perché la guarigione inizia quando qualcuno ti si avvicina, condivide con te un po' del suo tempo e un po' del suo cuore. Ci sono malattie inguaribili, ma nessuno è incurabile, nel senso che non esiste malato di cui non ci si possa prendere cura.
 
 

 
Letture:
Isaia 66,10-14
Salmo 65
Galati 6,14-18
Luca 10,1-12.17-20
(forma breve Lc 10,1-9)
 
 
 

 
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,1-12.17-20)

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!". Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: "È vicino a voi il regno di Dio". Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: "Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino". Io vi dico che, in quel giorno, Sodoma sarà trattata meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
 

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