17 luglio 2025

Due sorelle che si tengono per mano - 20/7/2025 - XVI Domenica tempo ordinario

 
Betania
(quadro di Luciano Perolini)

 
«Marta Marta tu ti affanni e ti agiti per molte cose» Gesù non contraddice il servizio ma l'affanno, non contesta il cuore generoso di Marta ma l'agitazione.
A tutti noi Gesù ripete: "attento a un troppo che può divorarti, troppo lavoro, troppi pensieri, troppo correre. Prima la persona poi le cose". Se ti siedi ai piedi di Cristo impari la cosa più importante: a distinguere tra superfluo e necessario, tra illusorio e permanente, tra effimero ed eterno.
Gesù ti dice di non affannarti per niente che non sia la tua essenza eterna.
 
La nostra è una società che dell'efficienza ha fatto un idolo. Finché si è efficienti va bene, ma appena la nostra capacità di fare cala, veniamo messi da parte.
Gesù non sopporta che veniamo impoveriti ad un ruolo di automi, di macchine. Tu, ci dice Gesù, sei molto di più. Tu non sei le cose che fai. Tu puoi vivere con me in una relazione diversa, condividere non solo azioni, ma anche pensieri, sogni, emozioni, gioie e dolori.
 
Dio non ci ha creato per essere servi, prestatori d'opera, ma figli.
Gesù non cerca servitori, ma amici; non ha bisogno di gente che faccia cose per lui, ma di persone che gli lascino fare delle cose per loro e dentro di loro.
Dobbiamo andare a scuola dalla Madonna, anche noi riconoscere che «grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente» (Lc 1,49). Il centro della fede non è ciò che io faccio per Dio, ma riconoscere ciò che Dio fa per me.
 
Nella mia anima le due sorelle si tengono per mano, e insieme mi insegnano a passare da un Dio sentito come affanno (Marta), a un Dio sentito come stupore (Maria). Da loro imparerò a lasciare un Dio sentito come dovere, per abbandonarmi all'abbraccio di un Dio vissuto come desiderio.
 
 

 
Letture:
Genesi 18,1-10
Salmo 14
Colossesi 1,24-28
Luca 10,38-42
 
 
 

 
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,38-42)

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t'importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c'è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
 
 

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