«Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico» Un uomo... senza nessun aggettivo e senza nessun nome perché potrebbe essere uno qualsiasi di noi, potrei essere io.
Il sacerdote e il levita (cioè le persone pie, i benpensanti) lo vedono, ma passano oltre. Ma dov'è questo oltre? Cosa c'è oltre? Oltre l'uomo c'è il nulla, l'assurdo, l'inutile! Siamo tutti sulla medesima strada, nella medesima storia; nessuno può dire 'io non c'entro'. Ci salveremo o ci perderemo tutti insieme.
Invece un samaritano, cioè un eretico da evitare come un'appestato (oggi diremmo un 'immigrato clandestino') ne ebbe compassione, gli si fece vicino. Due termini stupendi, che grondano umanità.
Non c'è umanità senza compassione e senza farsi vicino. La compassione è il meno zuccheroso dei sentimenti, il meno emotivo, è il "soffrire insieme". Scende da cavallo, si china, forse ha paura che i briganti siano ancora vicini. La compassione, come anche il perdono, non è un istinto, è una conquista. La vicinanza è una conquista che mette al centro il dolore dell'altro, lo mette prima del mio sentire.
Poi ci sono dieci verbi in fila per descrivere l'amore:
- lo vide,
- si fece vicino,
- si mosse a pietà,
- scese,
- versò,
- fasciò,
- caricò,
- portò,
- si prese cura,
- ritornerò indietro a pagare, se necessario.
- lo vide,
- si fece vicino,
- si mosse a pietà,
- scese,
- versò,
- fasciò,
- caricò,
- portò,
- si prese cura,
- ritornerò indietro a pagare, se necessario.
Questo è il nuovo decalogo, perché l'uomo possa essere chiamato "uomo", perché la terra sia abitata da "prossimi" e non da briganti o nemici.
«Va' e anche tu fa' così», Cioè anche tu diventa samaritano, fatti prossimo, usa misericordia. Perché il vero contrario dell'amore non è l'odio, ma l'indifferenza.
'Vai' perché l'amore è un viaggio verso l'altro. 'Fai' perché l'amore richiede tanta azione; non è un sentire vago, ma un agire concreto.
E tutto questo per quel verbo della Legge: «Amerai». Verbo al futuro, perché amare è un'azione che non ha mai termine. E non all'imperativo, perché non è un obbligo, ma una necessità per vivere una vita felice, una vita che sia realmente umana.
Letture:
Deuteronomio 30,10-14
Salmo 18
Colossesi 1,15-20
Luca 10,25-37
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,25-37)
In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa' questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all'albergatore, dicendo: "Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno". Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' così».
In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa' questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all'albergatore, dicendo: "Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno". Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' così».

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