03 giugno 2020

Festa della Trinità 2020

Festa della Trinità, festa del mistero. Mistero non da svelare, non da capire, ma da adorare. La Trinità non è una cosa che riguarda il cervello, ma il cuore, non riguarda il ragionamento, ma la contemplazione.
Ma riguarda anche la gioia. La gioia di scoprire che c'è qualcosa che ci supera, che non tutto può essere ridotto a razionalità, che per nostra fortuna Dio non può essere contenuto nella nostra piccola scatola cranica. Perché è bello sapere che non esistono spiegazioni per ogni cosa. È bello sapere che c'è sempre qualcosa di inesprimibile, di inesplorabile, di aperto all'imprevedibile, alla meraviglia, al mistero. C'è sempre qualcosa di insondabile in Dio, ma anche in ognuno di noi.
È bello perché ci apre al futuro, alla speranza, alla possibilità di meravigliarci e di essere meravigliati, di stupirci e di stupire. 

La Trinità non è un'inutile complicazione inventata dai primi cristiani, ma la progressiva comprensione di una grande verità. Dio è famiglia, festa, comunicazione, comunione, danza. E questa unione senza confusione è talmente realizzata, talmente forte, talmente profonda che noi, guardando da fuori, vediamo un unico Dio. Perché È un unico Dio.

Forse per poter avvicinarsi a questo mistero dovremmo partire da quella parte di esso con cui siamo più a contatto ma che rimane, di fatto, il grande sconosciuto della Trinità: il Santo Spirito (definizione non mia ma dell'anno a Lui dedicato nella preparazione al grande giubileo dell'anno 2000)
Attraverso lo Spirito, Dio è in azione nel mondo. Dio entra in relazione col mondo, con gli uomini, attraverso lo Spirito! E lo Spirito, come abbiamo visto alla Pentecoste è "soffio impetuoso". Vento che non puoi imbrigliare, non sai da dove arriva né dove va, che spazza via le paure. Vento che si può soltanto assecondare, da cui ci si può solo lasciar travolgere. Come diceva san Girolamo "ascoltare la Parola significa spiegare le vele al vento dello Spirito senza sapere a quali lidi approderemo".

Perché lo Spirito, in fondo, non fa che spingerci verso il mistero trinitario. Mistero di una relazione così profonda da riuscire ad aprire alla totalità dell'altro e alla totalità del dono di sé stessi. Relazione a cui e in cui Dio ci chiama fin dalla creazione del mondo. Davanti alla Trinità, ci sentiamo piccoli. Ma soprattutto abbracciati. Abbracciati come un bambino, abbracciati dentro un vento in cui naviga l'intero creato e che ha un solo nome: Amore.

Nessun commento:

Posta un commento

È buona cosa firmare sempre i propri messaggi. I commenti anonimi vengono accettati, ma preferirei sapere con chi parlo.