Anche uno studente dei primi anni di una scuola rabbinica sapeva che il comandamento più grande, più importante era il quarto (terzo per noi) cioè quello che prescrive il riposo del Sabato, perché anche Dio lo aveva osservato («e il settimo giorno si riposò», Gen 2,2). È chiara quindi l'intenzione del dottore della legge di incastrare Gesù.
La risposta di Gesù va oltre, spiazza, esce dal risaputo per andare al cuore non solo della Legge, ma di tutta la Bibbia. E riduce, condensa le dieci Parole, le seicento e passa regole ebraiche, in una sola parola: "amerai". E la sua è una riduzione che non toglie niente, anzi, aggiunge ancora più significato, ancora più senso!
'Amerai' non come comandamento, non come obbligo (il verbo 'amare' non ha l'imperativo, perché non si può obbligare ad amare) ma come risposta. Amerai perché sai di essere amato. Amerai perché hai scoperto che Dio ti ama così come sei, con tutti i tuoi pregi ma anche con tutti i tuoi difetti, con tutte le tue luci, ma anche con tutte le tue ombre e le tue oscurità, con tutto ciò che di bello e grande hai fatto nella tua vita, ma anche con tutte le tue meschinerie e le tue brutture. Amerai perché quando scopri il Suo amore non potrai farne più a meno. Amerai, al futuro, perché solo l'amore ti apre all'eternità, solo l'amore ti proietta nell'eternità.
Amerai Dio perché ti sei scoperto amato da Lui. E il suo amore è immenso, è totale, ma soprattutto è del tutto immeritato. Amerai Dio perché hai scoperto che non devi valere per essere amato da Lui, ma che vali perché sei amato. E il Suo amore ti rende una persona preziosa.
E proprio per questo amore che Dio riversa con sovrabbondanza nel tuo cuore, nella tua vita, non potrai non amare chi Lui ama, cioè tutti gli esseri umani, nessuno escluso. Amerai il prossimo perché è amando il prossimo che rendi concreto e vivo l'amore per Dio, l'amore di Dio.
L'amore per Dio e l'amore per il prossimo sono simili. Vengono in mente le parole della Genesi, dove dice che l'uomo e la donna sono stai creati simili a Dio (Gen 1,27). L'uomo è l'immagine di Dio! Dio mette nel volto e nella vita di ogni singolo essere umano il suo volto e la sua vita. Non possiamo dire di amare Dio se non amiamo il prossimo, tutto il prossimo!
E poi c'è la terza parte, molto spesso dimenticata quando non denigrata! Amerai te stesso.
Ama te stesso, amati come un prodigio della mano di Dio, come un sorriso divino. Amati perché sei un figlio prediletto, amati perché sei una perla preziosa, amati perché sei un dono d'amore che Dio fa al mondo.
Se non ami te stesso, non sarai capace di amare nessuno, saprai solo prendere e accumulare, fuggire o violare, senza gioia, né intelligenza, né stupore.
(Es 22,20-26; Sal 17; 1Ts 1,5-10 ;Mt 22,34-40)
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