29 giugno 2023

L'infinito in un bicchiere d'acqua - 2/7/2023 - XIII Domenica Tempo Ordinario

Padre che perdona
Alessandra Cimatoribus - tecnica mista su carta
(da “Il Vangelo secondo Luca”, Edizioni Messaggero, PD)
(per gentile concessione dell'autrice)



Passo difficile quello di oggi. Sembra quasi che Gesù si metta in competizione con i nostri affetti più cari. Chi ha una certa età e ricorda ancora la vecchia e sciagurata traduzione del passo parallelo (Lc 14, 26) in cui Luca scrive che Gesù abbia chiesto di odiare il padre e la madre, la moglie e i figli, i fratelli e le sorelle, e addirittura la propria vita, sente più forte questa sensazione.

Per capire a fondo questo brano non dobbiamo dimenticare che, quando parla di amore, Dio non ci propone mai un 'aut-aut'. Dio ragiona sempre per addizione, vuole un 'et-et'.
«Dio è amore» (1Gv 4, 8) ci ricorda l'evangelista Giovanni, e quindi è Lui la sorgente dell'amore. Non c'è amore umano che non sia segno dell'amore divino. Ma Dio non vuole mettere in competizione l'amore umano con l'amore per Lui.
Lui vuole aggiungere il suo amore al nostro. Affidarci all'amore di Dio, imparare da Lui ad amare, amarlo al meglio delle nostre possibilità non vuol dire rinunciare agli affetti umani.
Vuol dire ricevere da Dio ancora più amore, aggiungere al nostro amore per "padre o madre, figlio o figlia ..." l'amore di Dio.

L'amore di Dio è come un fiume che scorre per il mondo. Lungo il suo corso, purificando, raccoglie le scorie del nostro egoismo. Noi 'sporchiamo' l'amore di Dio. Mettere Dio al primo posto vuol dire risalire alla fonte, andare alla sorgente pura e limpida. Attingere bicchieri d'acqua fresca da poter donare agli altri.
Perché in un semplice bicchiere d'acqua donato c'è tutto il Vangelo. Tutto l'infinito amore di Dio riesce a stare dentro un piccolo bicchiere d'acqua fresca.


(2Re 4,8-11.14-16; Sal 88; Rm 6,3-4.8-11; Mt 10,37-42)


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