Dico scandalosa perché sembra impossibile che Gesù, il Figlio di Dio, si senta abbandonato da Dio stesso.
Ma il Figlio di Dio si è incarnato non per finta o per gioco, ma per condividere con l’uomo tutto fuorché il peccato. E questo tutto comprende anche l’angoscia che deriva dal sentirsi abbandonati dal Signore.
Molti tra i grandi santi e mistici, penso a san Giovanni della Croce, a santa Teresa d’Avila, a santa Teresina di Lisieux, ce lo dicono: arriva un momento in cui Dio sembra tacere, in cui sembra che il Signore, che tanto ti ha donato, si chiuda nel cielo e non voglia più non dico parlarti, ma neanche degnarti di uno sguardo.
Sono momenti tremendi quelli del silenzio di Dio. Lui, la fonte della vita, ti abbandona e tu ti senti morire.
È il silenzio del Sabato Santo. Dio ha abbandonato la terra e l’uomo si ritrova spaesato e tremante in balia di sé stesso, senza sapere dove andare, cosa fare, ma soprattutto senza speranza e senza consolazione.
Ma è un’assenza che, anche se sembra eterna e interminabile, è destinata a finire. E finirà con la gloria della Pasqua, la grande festa della Resurrezione.
Inoltre per noi questa assenza, questo ritrarsi di Dio, ha anche un altro scopo. Serve a purificare il nostro cuore, a toglierci le tante errate immagini di Dio che nel corso degli anni ci siamo costruiti, a farci capire che niente ci è dovuto ma che ci viene donato il tutto, che non dobbiamo fare niente per avere il suo amore, solo accoglierlo, che non dobbiamo “valere” per essere amati da Lui, ma che siamo amati incondizionatamente.
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