07 marzo 2015

III DOMENICA DI QUARESIMA

"Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi" (Gv 2,13-25)

Questo brano viene in mente spesso a chi non crede, magari quando visita Lourdes o qualche altro centro religioso molto frequentato. E non hanno del tutto torto.

Ma a me ultimamente viene in mente assieme a s.Paolo quando dice che noi siamo tempio di Dio (1Cor 3, 16-17).

Io sono tempio di Dio, e io ho lasciato entrare i mercanti, ho lasciato che questo tempio di Dio che sono io sia diventato 'una spelonca di briganti'.

Ogni volta che sono andato in chiesa per mercanteggiare col Signore per acquistare un pezzetto di Paradiso sono stato un mercante.
Ogni volta che ho pregato e implorato solo quando mi trovavo con l'acqua alla gola sono stato un mercante.
Ogni volta che ho preteso che Dio mi esaudisse quando e come volevo io, che Lui fosse a mia disposizione sono stato un mercante.

Questo tempio di Dio che sono io sarà veramente purificato quando le sue frustate avranno cacciato fuori questa mia mentalità mercantile, questo mio cercare di acquistare il Paradiso, questa mia concezione utilitaristica della religione.

Questo tempio di Dio che sono io sarà veramente purificato quando il Signore da persona religiosa mi avrà trasformato in persona di fede.
Quando da uno che ha una religione mi avrà fatto uno che vive una fede.

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