04 dicembre 2020

Facciamo il Presepe una statuina alla volta: l'ASINO

Riprendo (aggiornando) alcune riflessioni proposte anni fa.*


La Bibbia (Dt 22,10) vieta di mettere insieme, per l’aratura, il bue e l’asino, ma siccome nel nostro presepe noi non dobbiamo lavorare i campi, li possiamo benissimo mettere insieme.
E qui nel nostro presepe la presenza dell'asino può avere due significati.

C’è un episodio molto famoso nella Bibbia (Nm 22,22 e ss.), quello dell'asina del profeta Balaam, che si mette a parlare e salva il profeta. Anche s. Pietro (2 Pt 2,16) fa un commento a questo fatto e sembra che ci suggerisca che se gli uomini ascoltassero gli asini, non commetterebbero tante sciocchezze.
Cioè la verità può benissimo uscire dalla bocca di un asino (anche di quelli a 2 zampe). E questo non ci dovrebbe meravigliare: la verità non dipende dalla nostra supposta grandezza, dai nostri studi o dalla nostra intelligenza. La sua luce dipende unicamente da se stessa, non da chi la dice o la proclama. La verità anzi non è mai così grande come nell'umiltà e nella piccolezza di chi l’annuncia.

Il profeta, nel brano che ho detto, bastona più volte la sua asina. E questo ci da il secondo senso della presenza dell'asino nel nostro presepe: rappresenta le innumerevoli creature "bastonate", umiliate, sfruttate, maltrattate dalla vita e dai propri simili. È l’evidenza agghiacciante di come l’uomo riesca ad essere perverso e disumano nei confronti dei deboli, siano essi animali o esseri umani. Esprime la presenza di tutti gli esseri viventi sottoposti, nei secoli e purtroppo ancor oggi, alle torture più brutali. Porta la protesta di tutti gli uomini e di tutti gli animali maltrattati, violentati, uccisi per i nostri interessi, per la nostra noia o per il nostro egoismo.

Penso che il nostro asino, nel presepe, se ne stia silenzioso. E se farà qualche raglio, lo farà solo per divertire il Bambino. Ma penso anche che non riesca a trattenere qualche sospiro. E Lui capirà: tra deboli ci si intende senza bisogno di parole, basta uno sguardo.


(*) Spunti tratti da "La novena di Natale davanti al presepe" di A. Pronzato - Gribaudi (2001)

2 commenti:

  1. Buon giorno!
    Quante brutture vengono nella mente con questa lettura. L'asino rappresenta tante troppe persone: gli umili e i sofferenti a vario titolo e di tutte le età. A ciò si aggiunge che troppo spesso la società bastona gli asini. Anche nelle omissioni di aiuto, nei silenzi omertosi, anche in questi casi si infliggono colpi agli umili. Graziana

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  2. Grazie per questa occasione di riflessione

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