23 dicembre 2020

Gesù, Bambino tra bambini - 27/12/2020 - Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe

Per ben cinque volte Luca sottolinea che tutto viene fatto «per adempiere la legge». Giuseppe e Maria dimostrano l'attaccamento al loro popolo e la loro adesione alla tradizione. Non è un semplice atto esteriore, ma è una realtà sentita in maniera profonda da tutto il popolo, è il riconoscimento che tutto è dono di Dio e che tutto a Lui deve tornare. È il ricordarsi che anche la fertilità è dono di Dio.

Però in questo "adempiere la legge" c'è continuità, ma anche rottura. Colui che "non è venuto ad abolire la legge, ma a darle compimento" già ora porta la sua novità. E la profezia di Simeone lo dice chiaramente: Cristo sarà un segno di contraddizione.
Gesù porta a compimento la legge liberandola dalla casistica, dall'attaccamento ai cavilli che oscurano l'intenzione d'amore del Signore che questa legge ha donato. Gesù la purifica dalla caricatura del legalismo. E tutto questo lo inizia proprio qui, sottoponendosi umilmente alla Legge. Soltanto l'obbediente riesce a cogliere lo spirito della legge e ad essere sovranamente libero di fronte ad essa.

Ma il punto cruciale di questo passo sta nella "rivelazione" di chi sia il Bambino che avviene all'interno del Tempio. E questa rivelazione avviene sì nel tempio, ma non da parte della gerarchia, ma per mezzo di due fedeli, due persone anziane che in questo modo di trovano a fare da cerniera, da collegamento tra il Vecchio e il Nuovo Testamento. La Legge ha spinto la Sacra Famiglia a salire a Gerusalemme e al Tempio, e lo Spirito Santo ha spinto Simeone. E da questo incontro, col canto del 'Nunc Dimittis', l'orizzonte si allarga oltre i confini del popolo d'Israele per abbracciare tutti i popoli.

Ma sotto traccia c'è un altro tema: quello della giovinezza. Simeone e Anna appaiono come due vecchi, ma in realtà sono riusciti a rimanere giovani. Più che accumulare esperienze e delusioni, loro hanno accumulato speranza. Hanno avuto il coraggio dei propri sogni, non hanno rinunciato ad un'attesa impossibile. Sono rimasti «creature di desiderio».
Nel cortile del Tempio, il Bambino è stato preso in braccio da un fanciullo di nome Simeone e da una ragazzina di nome Anna. Maria stessa è una fanciulla. E pure Giuseppe, nonostante una certa iconografia, era un giovane.

Dio si concede esclusivamente ai bambini. Anche a quelli con tanti anni.


(Gen 15,1-6; 21,1-3; Sal 104; Eb 11,8.11-12.17-19; Lc 2,22-40)


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