Ci sono brani del Vangelo che ti fanno capire quanto sei ancora lontano dall'essere realmente un cristiano. Tra tutti questi brani, per me quello di oggi è il più duro. Dopo avermi fatto volare alto la settimana scorsa con le Beatitudini, oggi non solo mi toglie la terra da sotto i piedi, ma mi taglia anche i fili del paracadute.
Gesù inizia con un 'voi' generico, così le esortazioni "amate, fate del bene, benedite, pregate", anche se abbastanza ostiche, risultano un po' sfuocate, mi lasciano quasi una fessura per cercare di sfuggirle, un alibi per delegare ad altri questi compiti.
Ma poi Gesù mi guarda negli occhi e passa al 'tu', non mi lascia scampo, è proprio a me che sono rivolte le sue parole. Sono io che devo "porgere l'altra guancia, non rifiutare, dare, non chiedere indietro".
E con questo mi toglie ogni via di fuga, ogni alibi.
Gesù mi chiede un amore concreto, fatto di mani, di tuniche, di prestiti, di verbi concreti, perché non è vero amore se non c'è un fare.
Nell'equilibrio mondano del dare e dell'avere, Gesù introduce il disequilibrio divino: date senza limiti; amate perfino gli 'inamabili'. Fai tu il primo passo, perdonando, ricominciando, amando senza aspettare d'essere riamato. Fai come fa Dio.
Questo Vangelo rischia però di essere un supplizio, una tortura, un volontarismo per tentare cose impossibili. Nessuno può vivere questo Vangelo a colpi di volontà, neppure i più bravi tra noi. Lo si può fare solo attingendo alla sorgente: il cuore di Dio, la vita di Dio. Vita in cui radicarsi. Di cui lasciarsi riempire. Dio di cui essere figli.
Gesù non cerca eroi nel suo regno, ma semplici esseri umani. Infatti dice: "ciò che volete per voi, fatelo voi agli altri".
Io imparerò ciò che devo fare ascoltando il mio desiderio. E ciò che più desidero è questo: essere amato, che qualcuno mi benedica, che si preghi per me; desidero che si abbia fiducia in me e mi si perdoni; che mi si incoraggi, si abbia stima di ciò che ho di buono e si ritenga di poco conto ciò che ho di cattivo.
Questo desidero per me, questo cercherò di dare agli altri. Sarà il cammino della mia perfezione.
Il filosofo Nikolai Berdyaev scrisse: "All'inizio, Dio disse a Caino: Cosa hai fatto di tuo fratello Abele? Nell'ultimo giorno, dirà ad Abele: Cosa hai fatto di tuo fratello Caino?" Abele risorgerà non per la vendetta, ma per custodire Caino.
La terra sarà nuova quando le vittime si prenderanno cura dei carnefici. Fino a cambiarne il cuore. L'amore è 'ri-creatore'. Quando Abele si farà prossimo al suo uccisore, allora il Regno di Dio sarà davvero prossimo ad ogni cuore d'uomo.
Letture:
1 Samuele 26,2.7-9.12-13.22-23
Salmo 102
1 Corinzi 15,45-49
Lc 6,27-38